Incroci di gusto
- Vincenzo Campanale
- 18 mag 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Buongiorno amici, oggi per la rubrica "storia del food" vi parlo di un piatto davvero eccezionale, dal gusto unico, vivace e deciso, insomma amici, oggi vi propongo "la pasta alla puttanesca" un piatto fantastico, modificato leggermente con l'aggiunta di una polvere di pistacchio, che ne aumenta il sapore ed i profumi.
Bene allora, bando alle ciance, partiamo con una breve storia della "pasta alla puttanesca" dopodiché si parte con la mia ricetta.
Buona lettura, let's rock!!
CENNI STORICI:
La “puttanesca” è uno dei sughi italiani più conosciuti ed apprezzati per condire la pasta. Il nome pare che sia stato coniato ad Ischia intorno agli anni ’50 del secolo scorso, quando l’isola verde, ancora sospesa tra tradizione e mondanità, viveva il suo periodo più bello. Jeanne Carole Francesconi ne “La Cucina Napoletana”, caposaldo della letteratura gastronomica partenopea, spiega come il nome di questo sugo fu cambiato dal pittore Eduardo Colucci, napoletano di nascita ma ischitano d’adozione, da “alla marinara” in “alla puttanesca”. Eduardo, esponente della scuola pittorica napoletana, insieme al fratello Vincenzo si stabilì ad Ischia sul finire degli anni ’40 del secolo scorso, e, nella splendida cornice di Villa Rosica ad Ischia in località Punta Molino, formò un cenacolo che accolse artisti, letterati e stelle del cinema. Soggiornò per lunghi periodi Luchino Visconti che qui preparò alcuni lavori teatrali e cinematografici. Frequentatori assidui della villa furono lo scrittore Jean Anouilh, gli attori Anna Magnani, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo e Jean Marais, il pittore Carlo Carrà. Colucci, come ricorda la Francesconi, viveva per gli amici e d’estate abitava in una rustica e minuscola costruzione, ubicata in uno degli angoli più suggestivi dell’isola; la casa si componeva di una camera con cucinino, servizi e un terrazzo in mezzo al quale campeggiava un albero di ulivo. La splendida terrazza affacciata sul mare era teatro di serate memorabili. Colucci, dopo aver offerto come aperitivo un fresco e genuino vino d’Ischia, improvvisava una cenetta a base di vermicelli alla puttanesca, che erano divenuti la sua specialità.
Altra fonti invece, ci portano ad inizi 900’ dove un oste, preparò questo piatto agli ospiti di una casa di appuntamenti nella periferia di Roma. Invece un’altra versione racconta che gli spaghetti alla puttanesca sono nati nella Napoli dei quartieri Spagnoli, dove le ragazze di una casa per appuntamenti si ispirarono proprio a questo piatto che ha in sé il rosso del pomodoro, il grigio dei capperi, il granato dei peperoncini, tutti quei colori che le donzelle usavano indossare sui loro abiti fatti di trasparenze e pizzi per attirare i loro clienti. Da ciò la derivazione del nome: spaghetti alla puttanesca.
RICETTA:
La mia puttanesca al pistacchio

INGREDIENTI PER 2 PERSONE:
240 g di pasta lunga o corta (in questa ricetta, ho usato dei paccheri di Gragnano)
12 pomodori "spunzilli" o "piennolo" se non li trovate usate del pelato
3 filetti di acciughe
una decina di capperi sotto sala (lavati)
una quindicina di olive nere di Gaeta (io non le ho trovate, ho usato delle taggiasche)
prezzemolo q.b
olio evo q.b
sale fino q.b
1 spicchio di aglio
polvere di pistacchio a piacimento
peperoncino fresco sminuzzato a piacimento.
PROCEDIMENTO:
Partiamo dalla salsa, in una padella capiente mondiamo l'aglio, i capperi, le acciughe, ed i peperoncino con un filo d'olio evo, lasciamo soffriggere per 5 minuti, dopodiché aggiungiamo i pomodori, ed un mestolo di acqua abbondante, lasciamo cuocere a fiamma alta.
Nel frattempo, cominciamo a cuocere la pasta desiderata in abbondante acqua salata.
Dopo 5 minuti aggiungiamo le olive denocciolate, proseguiamo la cottura a fiamma media, lasciando restringere la salsa.
"Adesso abbiamo 2 modi per finire questo primo, il primo è continuare la cottura della salsa, integra, oppure lasciamo una parte con le olive, l'altra la frulliamo con un mixer ad immersione (come ho fatto io), per creare una salsa più omogenea."
Scolate la pasta molto al dente, finiamo la cottura in padella, aggiungendo se serve un po' di acqua di cottura, facendo mantecare la pasta con la salsa, aggiungiamo il prezzemolo finemente tagliato con la polvere di pistacchio.
Possiamo impiattare nei piatti desiderati, cospargendo ancora la pasta con altra polvere di pistacchio.
Lo chef vi consiglia di abbinare questo primo piatto, con un ottimo vino bianco fermo, o un rosso deciso.
Buon appetito dal vostro chef.
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